06/05/2022

Dalla Regione Veneto: dichiarato lo stato di crisi idrica nel territorio

Si informano gli utenti del territorio di Dolo (tutti gli utilizzatori di acqua e, in particolare, agli operatori del settore agricoltura e a coloro che irrigano giardini e parchi) di quanto ricevuto dalla Regione Veneto - Area tutela e sicurezza del territorio / Direzione difesa del suolo e della costa con nota di giovedì 5 maggio 2022:

"In riferimento all'attuale condizione di carenza della disponibilità della risorsa idrica nel territorio della regione del Veneto, si trasmette l'Ordinanza del Presidente della Giunta regionale del Veneto n. 37 di martedì 3 maggio 2022, con la quale è stato dichiarato lo stato di crisi idrica e sono state individuate le misure necessarie per fronteggiare tale situazione".

Estratto dell'Ordinanza del Presidente della Giunta regionale del Veneto n. 37 del 3 maggio 2022:

Carenza di disponibilità idrica nel territorio della Regione del Veneto. Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali e Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po. Azioni regionali a tutela della salute pubblica. Dichiarazione dello stato di crisi idrica nel territorio ex art. 106, comma 1, lett. a) della L.R. 13.4.2001, n. 11 e art. 1 della L.R. 16.8.2007, n. 20.

pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto (B.U.R.) n. 57 del 3 maggio 2022

  1. di dichiarare lo stato di crisi idrica su tutto il territorio della Regione del Veneto, ai sensi dell’art. 106 della L.R. 13.04.2001, n. 11 e dell’art. 1 della L.R. 16.08.2007, n. 20, a seguito delle anomale condizioni meteoriche e idrologiche;
     
  2. di raccomandare a tutti gli utilizzatori di acqua e, in particolare, agli operatori del settore agricoltura e a coloro che irrigano giardini e parchi, di utilizzare la risorsa acqua in modo estremamente parsimonioso, sostenibile ed efficace, limitandone il consumo al minimo indispensabile. La gestione parsimoniosa della risorsa idrica sia superficiale che sotterranea dovrà caratterizzare tutte le utenze irrigue autonome;
     
  3. di stabilire che nei bacini idrografici del Veneto le utenze irrigue dei Consorzi di bonifica, sia relative ad acque superficiali che sotterranee, dovranno essere gestite con parsimonia. In particolare al fine di assicurare la massima valorizzazione della risorsa idrica irrigua disponibile i Consorzi di bonifica daranno priorità al servizio irriguo nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza irrigua, tenendo conto anche delle colture e della loro fase fenologica;
     
  4. di stabilire che i soggetti gestori di manufatti con capacità di regolazione e invaso, per l'intero periodo di attuazione del presente provvedimento, dovranno trattenere la risorsa idrica eventualmente così risparmiabile, compatibilmente con le quantità disponibili, allo scopo di renderla fruibile nel periodo estivo;
     
  5. di stabilire che i Consorzi di bonifica trasmettano ad ARPAV ed alla Direzione Difesa del Suolo e della Costa, con cadenza settimanale, i dati relativi ai prelievi ed ai deflussi rilasciati nei corsi d'acqua;
     
  6. di stabilire che i gestori delle strutture acquedottistiche procedano alla più razionale gestione della risorsa idropotabile rinviando se possibile tutte le operazioni di manutenzione delle reti e degli impianti che comportano consumi aggiuntivi di risorsa idropotabile, fatte salve le operazioni eventualmente necessarie per motivi di igiene pubblica;
     
  7. di stabilire che i Consorzi di bonifica attivino presso i propri consorziati campagne di sensibilizzazione per l'uso accorto della risorsa idrica orientate al soddisfacimento dei reali fabbisogni irrigui delle colture; dove possibile dovrà essere raccomandato ed incentivato l'utilizzo di strumenti di consiglio irriguo (per esempio ricorrendo alla piattaforma denominata Irriframe) per supportare le aziende irrigue nella individuazione del preciso momento di intervento irriguo e nella valutazione del volume di adacquata, sulla base dei dati di bilancio idrico suolo/pianta/atmosfera. L'attività di sensibilizzazione dovrà anche essere finalizzata a rendere gli operatori agricoli consapevoli del possibile rischio di aggravamento del problema di carenza idrica nei periodi di più intensa attività irrigua, nel caso in cui, a fronte del graduale esaurimento della risorsa accumulata nei serbatoi dell'area montana, non si verificassero significative precipitazioni meteoriche;
     
  8. di dare atto che con la presente Ordinanza non vengono disposte deroghe in ordine al rispetto delle disposizioni vigenti in materia di minimo deflusso vitale o di deflusso ecologico, fatte salve le sperimentazioni in essere secondo i protocolli approvati;
     
  9. di incaricare la Direzione Difesa del Suolo e della Costa di trasmettere la presente ordinanza all’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, all’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, al Ministero della Transizione Ecologica, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione Civile (presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri), al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali,  ad ANBI Veneto, ai Consorzi di bonifica, al Consorzio LEB, al Consorzio ARICA, ad ANEA - Associazione Nazionale Autorità ed Enti d’Ambito, ai Consigli di Bacino del Servizio Idrico Integrato, ai Comuni del Veneto, ad ARPAV, ad ELETTRICITA’ FUTURA, a ENEL Green Power Italia S.p.A., alle Province del Veneto e alla Città metropolitana di Venezia, alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, alle Province Autonome di Trento e di Bolzano e alle Regioni del Distretto Idrografico del Po;
     
  10. di stabilire che la presente ordinanza ha validità dalla data di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione fino alla modifica o al venir meno della criticità, riservandosi di modificarne i contenuti in relazione all’andamento meteorologico e idrologico.
Leggi l'ordinanza completa.

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